Il Quaderno dei Sogni è una delle attività svolte durante il progetto Nel Segno del Sogno. E' un quaderno che raccoglie i sogni in forma illustrata delle persone che hanno partecipato al 1° evento Nel Segno del Sogno svolto nel Comune di Vicopisano.
PROSSIMO EVENTO: Nel Segno del Sogno riprende il suo percorso con una serie di incontri intensivi per conoscersi attraverso i sogni. Il primo incontro è in programma a Pontedera domenica 17 maggio. Maggiori informazioni sul sito
La duplicità e l’ambivalenza dell‘immagine costituiscono la sostanza fondamentale del sogno. Questo ruolo primario consente al sogno trasposizioni infinite, permettendogli di cercare e di trovare il suo doppio poetico. Questo è il segno del sogno. Perché infine l’immagine coinvolga l’anima intera, essa deve prima interamente sconvolgerla. “ Come sono vicini, dice il filosofo, in un’ acqua tranquilla la superficie e il fondo. Profondità e superficie si riconciliano. Più l’acqua è profonda, più lo specchio è chiaro. La luce esce dagli abissi. Il sognatore sogna la propria profondità…” L’artista-sognatore, sognando la propria profondità si porterà nell’anima e per tutto l’arco della sua esistenza le innumerevoli devastazioni inferte dalle acque della vita. Il linguaggio che ne deriva, non parla solo di quiete e di tranquillità, perché il sognatore è colui che fin dall’infanzia tenta di tamponarle cicatrizzandole con la forza del pensiero creativo, che però può essere talvolta dirompente e persino nefasta. Pertanto quando noi diciamo che gli artisti sognano ad occhi aperti è vero, perché essi vivono in un mondo che favorisce loro tale situazione. Infatti tutti noi prendiamo visione del mondo creativo di un artista tramite l’elaborazione del suo sogno.
Mi riferisco, in questo caso, alle forme del sogno per Elena Nutini e al sogno delle forme per Elena Roncoli, due artiste che col sogno vivono in una osmosi chimica e spirituale, tanto ne sono impregnate le loro “ materie” mentali e artistiche, da divenire esse stesse come persone fisiche, la personificazione del loro sogno. Così ognuna di esse si trasforma in una sorta di “ostetrica” di immagini e visioni che porta alla luce i propri sogni. E allora viene da chiedersi: ma che cos’è dunque il sogno, se non un portatore di care illusioni, un morboso sentir con l’immaginazione, oppure un’immaginazione ossessiva di cose impossibili o credute tali? Ma il sogno dice il poeta, è anche l’infinita ombra del vero. Allora ci domandiamo, con la Nutini e con la Roncoli, come può il sogno essere ombra se proprio quest’ultima per assumere forma ha bisogno di un piano solido su cui concretizzarsi? Quello che succede all’interno dei meccanismi dell’inconscio è un mistero. La parte sognante di ciascuna di queste due artiste è come un calarsi dentro a questi meandri cerebrali, al centro di queste zone buie dell’animo umano “per vedere di più” ed elaborare, organizzare, intuire, corteggiare quasi, la scintilla creativa del proprio sogno per poi, in uno stato oserei dire di ebbrezza totale, farla resuscitare e portarla alla luce. Eppure, sia la Nutini che la Roncoli, non rivelano, non svelano le cose fino in fondo, ma forse le esprimono in forme visibili solo per “ velarle di più”. Entrambe sanno che quando sul palcoscenico della vita non resteranno più sogni, resterà solo un’incisione, un guizzo, una figura, un segno, appunto, come a testimoniare ancora per molto tempo l’essenza sognante di questa breve, breve avventura terrena. Perché l’uomo, ci ricorda Pascal, per la sua insufficienza a se stesso si attacca alle cose, ma le cose gli sfuggono per il passare del tempo, per le vicende del mondo, per la morte. Allora, se l’uomo non ha altro sostegno più alto delle cose, si sente orribilmente straziare. La potenza dell’immaginario e dunque del Sogno, è allora la sua unica salvezza.